Cava di Bauxite

Scritto il 18/06/2023
da Otranto App


La cava di Bauxite è  una meta assolutamente da non perdere!  

Sfumature di terra rossa e arancione abbracciano un lago color smeraldo circondato da una folta vegetazione di macchia mediterranea : un colpo d'occhio fantastico

Che cos’è la Cava di Bauxite?
La Bauxite è una roccia sedimentaria, impiegata principalmente per la produzione dell’alluminio. La sua estrazione, iniziata nel 1940 e terminata nel 1976,  ha dato luogo a questo strano laghetto dovuto alle infiltrazioni di numerose falde acquifere presenti  in zona, dando vita ad un vero e proprio ecosistema lacustre.

Come si raggiunge? 

Gli sportivi e gli amanti del trekking  e della bicicletta potranno raggiungere questo luogo partendo dal porto e seguendo le indicazioni per località Orte

Per chi viaggia in auto, nei pressi  è presente un parcheggio custodito  a pagamento. Dopo le 19:30, il parcheggio è completamente gratuito ma non custodito.

Da lì un sentiero porterà direttamente in pochi minuti a questo luogo magnifico

Cosa fare alla Cava di Bauxite?

Se vi state chiedendo se è possibile fare un bagno nel laghetto, la risposta è assolutamente no! Ed allora? Riempitevi gli occhi di questa meraviglia della natura e fatevi assalire dagli aromi delle erbe selvatiche della macchia mediterranea e dal profumo del mare 

Suggerimenti:

Visita questo luogo alla luce suggestiva del tramonto 

Cosa fare intorno alla Cava di Bauxite?

Se siete arrivati alla Cava di Bauxite e volete fare un giro o una passeggiata intorno, vi possiamo suggerire di raggiungere a piedi la Torre del Serpe,  edificata su una collinetta da cui si può godere di una meravigliosa vista sul mare.



La leggenda della Torre del Serpe

Una leggenda,, nata ai tempi di Maria d’Enghien racconta di un grosso e lungo serpente che viveva tra l’erba e le pietre del faro e che si nascondeva di giorno, rendendosi invisibile, per poi uscire di notte. Il rettile, non trovando altro di cui cibarsi, era solito bere fino all’ultima goccia dell’olio del faro, un gesto semplice e istintivo che si era rivelato salvifico per la città d’Otranto: senza il sostentamento dell’olio, il lume pian piano di spegneva e alle navi dei nemici risultava impossibile avvistare l’abitato e, di conseguenza, raggiungerlo. La leggenda racconta che pochi anni prima della terribile invasione di Otranto da parte dei turchi, nel 1480, il serpente salvò la città dai saraceni che poi finirono per sbarcare a Brindisi e la saccheggiarono.