Il M° Roberto Esposito. Musicista e concertista di Tricase, ha iniziato a percorrere le vie del jazz dopo una intensa formazione accademica, portata a compimento al Conservatorio di Parma con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Roberto Cappello, altro pianista salentino di fama mondiale, vincitore nel 1976 del prestigioso “Premio Busoni”. Da qui un’intensa attività concertistica sia in ambito classico sia jazz che lo ha visto al fianco di prestigiosi artisti come Fabrizio Bosso, Philipp Glass, Katia Ricciarelli fra i tanti. Di rilievo anche le sue collaborazioni con il mondo del pop: Giuliano San Giorgi dei Nogroamaro, Simona Molinari, Chiara Gagliazzo, Joe Bastianich, Francesco Tricarico e il cantautore Renzo Rubino.
Artista raffinato e poliedrico, Roberto Esposito fonde nelle sue composizioni la tradizione folklorica del Sud Italia – pizzica, taranta, canto popolare – con il linguaggio della musica colta e l’improvvisazione jazzistica. La sua poetica pianistica è un invito all’ascolto profondo, alla scoperta di paesaggi interiori e sonorità che raccontano la sua terra con sguardo contemporaneo.
L’idea del Festival nasce d’intesa con il giovane e brillante direttore svizzero Matthieu Mantanus, conosciuto durante i miei anni come professore d’orchestra nell’Orchestra “Tito Schipa” di Lecce» dichiara il presidente dell’associazione Orchestra Filarmonica di Lecce, Antonio Bene.
«L’intenzione è quella di realizzare, insieme ad altri partner, un Festival che sia una finestra aperta sull'innovazione musicale, sia artistica che divulgativa. «Troppo a lungo la musica cosiddetta “classica” è rimasta al centro di un mondo che ha coltivato la memoria più che lo sviluppo, erigendo barriere con la società invece di ponti, rinnegando l'innovazione invece di includerla.
Per questa ragione abbiamo voluto costruire il Festival e la programmazione con e per i giovani, con dei concerti che saranno occasioni per incontrare artisti innovativi e aperti, in grado di integrare il repertorio con la modernità, Bach con l'elettronica, gli strumenti antichi con la tecnologia.
Attraverso il JeansMusic Festival vogliamo dimostrare che la musica è un'arte aperta che va vissuta tutti assieme, con gioia e ognuno a modo suo. Al di là dei jeans, a fare la differenza sarà il modo di entrare in contatto con il pubblico, anche raccontando la musica».
Direttore Matthieu Mantanus
Largo Porta Terra ore 21.00